IL MUSEO ALL’APERTO DEI MOSAICI NERI
Da una collaborazione tra il Comune di Ravenna, l’associazione CESTHA e La Pro Loco sono nati i camminamenti protetti e canalizzati per potere fruire la bellezza di questo habitat senza intaccarne la sopravvivenza.
Le passerelle costruite dal Comune di Ravenna nel 2018 saranno quest’anno corredate con delle tavolette sensoriali (i mosaici neri che sono stati esposti al MAR di Ravenna nell’ultimo anno), hanno la funzione di migliorare l’accessibilità ad alcune categorie di utenti svantaggiate quali ciechi ed ipovedenti, ma non si rivolge in maniera esclusiva al loro, anzi vuol essere uno strumento disponibile a tutti, capace di avvicinare al mondo delle arti musive ravennati, creando così un percorso di collegamento tra arte e natura – tra Ravenna e Casal Borsetti.
Si sono individuati 6 protagonisti, 3 del regno vegetale e 3 del regno animale che si trovano rappresentati in originale a Ravenna nella chiesa di San Vitale e a Sant’Apollinare in Classe, come icone di tutto il progetto. Tra questi, la scelta è ricaduta su alcuni esemplari ad oggi estinti o a rischio di estinzione nel territorio locale, ma invece particolarmente abbondanti all’epoca della realizzazione dei mosaici originali al punto da essere adottati come soggetti da rappresentare.
IL CASELLO DI BORSETTI
Non è difficile, oggi, osservando la natura, immaginare il paesaggio incontaminato e selvaggio che qui ha resistito per molti anni. In questa landa deserta, l’Amministrazione doganale dello Stato, aveva costruito, nella zona a nord di Porto Corsini un capanno in muratura chiamato «Casello speranza governativa», una modesta costruzione che serviva da luogo di sosta e di ristoro alle pattuglie che vigilavano il litorale. L’ultimo custode di questo “Casello” fu Giovanni Borsetti, sotto-brigadiere doganale e ciabattino, originario di Goro (16 aprile 1828 – 15 aprile 1906), che per anni sorvegliò il nostro litorale per conto della Dogana. Borsetti infatti nel suo “Casello“ aveva allestito la propria bottega e, anche dopo avere raggiunto l’età della pensione, ebbe l’autorizzazione di restare per continuare la sua modesta attività.
Il “Casello di Borsetti” è stato restaurato (mantenendo invariata ubicazione e architettura), l’interno è visibile attraverso le finestre nei mesi estivi.